Arte ed educazione

mercoledì 19 settembre 2018

ALBI PER MERAVIGLIARSI



Sto diventando una vera fan della letteratura per l'infanzia tra albi illustrati e/o classici in versione inedita...ci sarà da preoccuparsi?
Oggi in classe abbiamo letto il silent book "L'Onda" della coreana Susy Lee, che ho scelto per la poeticità delle immagini e la loro forza, oltre che per la tematica a me cara.
Nonostante sia un albo senza parole con mia sorpresa ha coinvolto tutti gli alunni.
E' la storia di un incontro tra una bambina e il mondo del mare desiderato e temuto nello stesso tempo, resi meravigliosamente dall'espressività dei disegni e dal colore azzurro, che domina ad un certo punto della storia, e che rendono vivo il racconto, coinvolgendo e meravigliando in ogni sua pagina il lettore.
L'assenza delle parole ha dato modo ai bambini di trovare le loro personalissime parole nel raccontare.
In particolare mi ha colpito la frase di un' alunna che ha concluso: "In realtà il mare non era cattivo, è diventato suo amico e le ha regalato tanti tesori".
Insomma invito chiunque voglia meravigliarsi e voglia farlo con un bambino a sfogliare questo bellissimo albo.



lunedì 4 giugno 2018

I CINQUE MALFATTI - RACCONTARSI ATTRAVERSO UN ALBO ILLUSTRATO





I cinque Malfatti di Beatrice Alemagna, Topipittori, 2014


Ecco uno di quegli albi illustrati che ho amato a prima vista. 
Dal momento, infatti, che l'ho intravisto nello scaffale della libreria e l'ho sfogliato non l'ho più abbandonato. Dalle immagini simpatiche e strampalate alla storia che ti colpisce perché parla direttamente al cuore di adulti e bambini per le tematiche trattate.
Un albo che fa dell'imperfezione una virtù, dell'essere "sbagliato" una gioia, perché quando riesci a trovare dal tuo essere "malfatto" una ricchezza e lì che non puoi che gioirne e farlo con altri che, come te, condividono la tua stessa sorte. Finalmente qualcuno che afferma che essere "perfetti" è veramente noioso e chi non sa ridere di sé stesso è condannato a restare solo, come il personaggio della storia.
Uno di quegli albi che non puoi non proporre ai bambini che incontri sul tuo cammino perché come sei stata affascinata tu, come potrebbero non esserlo loro? 
E così che nasce un laboratorio sui "Cinque Malfatti", un laboratorio manipolativo-espressivo che invita a guardarsi dentro per scoprirsi unici nelle proprie caratteristiche. 
Dopo il momento della lettura è stato dato spazio alle fantasie dei bambini che si sono ritrovati ognuno con un personaggio o vi hanno ritrovato caratteristiche di familiari o amici, con lo stupore di scoprire che ciò che spesso viene considerata una "imperfezione", può essere una vera e propria risorsa, se ne siamo consapevoli. E così i personaggi hanno preso vita, e con loro le loro abitazioni che poi sono diventate tutte insieme un "Villaggio Malfatto" e qui i desideri e i sogni di ciascuno hanno preso forma attraverso le mani, i colori e i differenti materiali e così una nuova storia tutta da raccontare e da vivere ha sostituito la precedente.
Ecco alcuni personaggi tratti dalla storia.







giovedì 24 maggio 2018

DI CAPPUCCETTO ROSSO E ALTRE STORIE...





E se invece di un lupo famelico e aggressivo, il lupo di Cappuccetto Rosso fosse un lupo che, alla vista della bambina, si invagisce immediatamente della meravigliosa creatura?

<<Era una meravigliosa creatura vestita di rosso. La cosa più bella che avessi mai visto. Corsi a nascondermi. Io ero così brutto. Come fare a parlarle senza spaventarla ?>>

E se Cappuccetto Rosso alla vista del lupo, che riconosce travestito dalla nonna, non ne fosse affatto spaventata, anzi  piacevolmente sorpresa dalla bellezza di quella creatura che non aveva mai visto?

Riflessa nello specchio, al posto della nonna, lei vide la mia vera, orripilante faccia da lupo. Ma non si spaventò, era solo meravigliata .
<<Cosa sei ?>> mi chiese la bambina <<Mai visto in vita mia qualcuno più bello di te! Sei forse un angelo? >>

L'albo illustrato "In bocca al lupo" scritto e illustrato da Fabian Negrin, Orecchio Acerbo Editore, è una fiaba dolcissima e dalle illustrazioni accattivanti, che contiene un invito a non lasciarsi ingannare dai luoghi comuni, ma a mettersi nei panni altrui.

Un albo adattissimo per lavorare con i bambini sui preconcetti e pregiudizi  attraverso una fiaba che ha gli stessi personaggi della fiaba classica di Cappuccetto Rosso, ma che in realtà scardina ogni luogo comune e viene raccontata dal punto di vista del lupo.

domenica 20 maggio 2018

EDUCARE ALLE EMOZIONI: COME E PERCHE'? PARTE PRIMA



Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi… emozioni…”
                           (Lucio Battisti)

 “Date parole al vostro dolore altrimenti il vostro cuore si spezza(Shakespeare)



Le emozioni sono da sempre tema e ispirazione di opere letterarie, musicali e artistiche sia nel passato che nel presente per la loro caratteristica di essere  il cosiddetto “sale della vita". Ma le conosciamo davvero? E sappiamo gestirle e come?
L’etimologia della parola emozione è da ricondursi al latino ex-movère (ex = fuori + movere = muovere) letteralmente portare fuori, smuovere, in senso più lato, scuotere, agitare. Per cui l'emozione, altro non è che un potente moto interiore dell’anima che coinvolge anche la corporeità e dirige le azioni degli individui nel bene e nel male.
Per tale motivo è importante conoscere l’alfabeto emotivo proprio e altrui per potersi muovere con disinvoltura nel delicato mondo dei sentimenti e delle passioni. 
In passato si pensava che le emozioni fossero qualcosa da cui stare lontano, che distraessero dai moti della ragione e per tale motivo dovevano essere represse in quanto conducevano l’uomo a compiere gesti poco razionali e non consoni.
Successivamente i progressi scientifici, in particolare nel campo delle neuroscienze, hanno permesso di scoprire l’importanza delle emozioni nei processi decisionali e nell ’apprendimento. 
Secondo le neuroscienze le emozioni sono collezioni di risposte chimiche e neurali per creare situazioni vantaggiose per la vita dell’organismo ed inoltre non disgiunte da altre dimensioni come il corpo, la razionalità . La persona, dunque, non può formarsi in modo completo se non sviluppa consapevolmente anche la sfera emozionale.
Il mondo dell’educazione ha dovuto prendere atto dell’importanza del mondo affettivo delle persone di cui ci si prendeva cura, e soprattutto ha compreso che  tanto più si riesce ad ottenere una “sintonizzazione emotiva” con l’altro, tanto più è possibile apportare dei cambiamenti nella sua vita.
Anche i mutamenti in seno all’odierna società, denominata “liquida” da Bauman,[1] e la diffusione degli strumenti informatici, da un lato hanno migliorato la vita lavorativa delle persone, dall’altro hanno allontanato sempre di più gli individui tra di loro e, oggi spesso le relazioni interpersonali nascono, si sviluppano e muoiono in una modalità non diretta ma mediata dalla rete. Ciò accade soprattutto nei giovani, che per questo sono esposti molto di più al rischio di divenire degli “analfabeti emotivi”. Infatti è soprattutto il contatto personale che permette di entrare in contatto “intimo” con l’altro da noi e di apprendere dalla comunicazione non verbale ciò che vuole comunicarci.
Di qui l’urgenza, a partire dall’infanzia, di educare “i giovani” al complesso e meraviglioso mondo delle emozioni e dell’affettività, intendendo con questo, non solo la capacità di conoscere, percepire e regolare il proprio mondo interno, delle emozioni e sentimenti, ma altresì di sviluppare quella capacità empatica che ci rende più umani e capaci di vivere una vita emotivamente piena ed equilibrata.




[1] Cfr. Z. BAUMAN, Modernità liquida, Laterza, 2011.